Delirious Storytelling. L’esperienza museale del visitatore attraverso le narrazioni visive di Instagram
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2531-9876/10161Parole chiave:
Instagram, Visual Storytelling, Museum Studies, Post-fotografia, Cultura VisualeAbstract
L’utilizzo sempre più pervasivo dei mobile device, divenuti supporti e strumenti della comunicazione sui social network, ha segnato repentini cambiamenti anche nella relazione tra istituzioni d’arte e pubblico. Quest’ultimo inoltre sembra ridefinire, attraverso nuove pratiche di narrazione e condivisione (Gunthert 2015), il valore soggettivo e intersoggettivo dell’esperienza delle opere d’arte e dei luoghi che le espongono. Con la mia proposta, intendo indagare l’esperienza museale del pubblico-bricoleur (Casetti 2015) a partire dall’analisi delle immagini del social network visuale Instagram. I post saranno raccolti e analizzati attraverso un approccio di Digital Humanities che combina le metodologie di Cultura Visuale e Ricerca Sociale. L’interpretazione combinata di immagini e contenuti testuali suggerisce nuove pratiche di narrazione istituzionale e spettatoriale, confermando il recente rinnovato interesse in ambito teorico nei confronti della pratica post-fotografica (Fontcuberta 2017). Seguendo le tracce visuali con le quali i visitatori-utenti (si) narrano e si relazionano intorno ad un frammentario discorso sull’esperienza del museo, è possibile comprendere quei fenomeni di riproduzione e ricontestualizzazione che riconfigurano lo spazio del museo, in continuità con la città (Storrie 2006) e immerso nell’ambiente virtuale e potenziale di Internet.
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