La “funzione-Baruchello” nella poesia della Neoavanguardia: il problema delle scritture, tra sintassi disegnativa e statuto del personaggio

Autori

  • Chiara Portesine Scuola Normale Superiore di Pisa

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2531-9876/12277

Parole chiave:

Gianfranco Baruchello, Gruppo 63, Poesia sperimentale, Interdisciplinarietà

Abstract

Il contributo si propone di esaminare il rapporto tra Gianfranco Baruchello e il Gruppo 63, concentrandosi in modo particolare sul dibattito interdisciplinare che occupò la scena culturale italiana della Neoavanguardia (dagli anni Sessanta agli anni Settanta). In questo saggio, verrà approfondita la correlazione tra i lavori di Baruchello e la letteratura. In primo luogo, si renderà conto di una serie di collaborazioni con i poeti Nanni Balestrini e Edoardo Sanguineti – per esempio, T.A.T. (1968), Inchiesta (1975) e Dix villes (1978). In secondo luogo, il discorso si concentrerà sul problema della scrittura stessa – da un lato, analizzando le parole, i sintagmi e gli slogan che Baruchello trasferisce dai libri ai disegni, in secondo luogo analizzando i ‘romanzi’ e i testi narrativi, come Navigazione in solitario (1976) e Sentito vivere (1978).

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Pubblicato

2021-01-28

Come citare

Portesine, C. (2020). La “funzione-Baruchello” nella poesia della Neoavanguardia: il problema delle scritture, tra sintassi disegnativa e statuto del personaggio. Piano B. Arti E Culture Visive, 5(1), 132–160. https://doi.org/10.6092/issn.2531-9876/12277