Un’euforia costante: gli artist-run spaces di Ugo Carrega attraverso le fonti d’archivio

Autori

  • Duccio Dogheria Mart, Archivio del ’900, Trento e Rovereto

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2531-9876/12703

Parole chiave:

Artist-run spaces, Archivi, Ugo Carrega, Ricerche verbovisuali, Mostre

Abstract

Nel ristretto panorama degli artist-run spaces attivi in Italia negli anni Settanta del Novecento, di particolare rilevanza risultano in ambito verbovisuale quelli promossi tra il 1969 e il 1996 a Milano da Ugo Carrega: il Centro Suolo (1969-1970), il Centro Tool (1971-1973), il Mercato del Sale (1974-1991) e l’Euforia costante (1993-1996). Gallerie che al contempo fungono anche da luoghi d’aggregazione culturale, network alternativi, palestre della sperimentazione e laboratori dell’esoeditoria, caratterizzati da una vivacità creativa che fa da contrappeso ai limiti imposti da risorse economiche spesso inesistenti. Il contributo ripercorre le vicende di tali spazi attraverso diversi frammenti dell’archivio di Ugo Carrega (1935-2014), ora in gran parte riuniti al Mart di Rovereto, sebbene suddivisi in quattro nuclei distinti: il Fondo Fraccaro-Carrega, il Fondo Archivio di Nuova Scrittura, le Carte Ugo Carrega e le Carte Dario Viva. Pur con la frammentarietà che caratterizza gli archivi di persona, e di tale parcellizzazione l’archivio Carrega è un caso esemplare, la documentazione conservata risulta particolarmente efficace nel narrare la creatività di questi vivaci centri legati alla verbovisualità attraverso una pluralità di fonti documentarie, come fotografie, carteggi, scritti, materiale a stampa e documenti contabili, ma anche opere d’arte e in qualche caso intere (quanto effimere) mostre, anch’esse conservate tra le carte dell’artista.

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Pubblicato

2021-04-12

Come citare

Dogheria, D. (2020). Un’euforia costante: gli artist-run spaces di Ugo Carrega attraverso le fonti d’archivio. Piano B. Arti E Culture Visive, 5(2), 37–57. https://doi.org/10.6092/issn.2531-9876/12703