Marina Abramović e Ulay, Relation in space: dall’azione alle foto di Mario Sillani

Giovanni Bianchi

doi:10.6092/issn.2531-9876/15576

Autori

Giovanni Bianchi Università di Padova

Giovanni Bianchi è Professore associato di Storia dell'arte contemporanea presso l’Università di Padova. Dal 1997 si occupa del sistema dell’arte contemporanea (artisti, esposizioni, spazi espositivi, committenza, critica, pubblico, con particolare riguardo all’area triveneta) e delle attività delle principali istituzioni deputate alla promozione dell’arte contemporanea quali la Biennale Internazionale d’Arte di Venezia e la Fondazione dell’Opera Bevilacqua La Masa. Tra le sue pubblicazioni la monografia Un Cavallino come logo. Storia delle Edizioni del Cavallino di Venezia (Edizioni del Cavallino, 2007).

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2531-9876/15576

Parole chiave:

Marina Abramović, Ulay, Body Art, Mario Sillani Djerrahian, Paolo Cardazzo

Abstract

Nel 1977 per la collana Amatori del libro delle Edizioni del Cavallino, dirette da Paolo Cardazzo, esce una raccolta di fotografie dal titolo Relation in space. La collana Amatori del libro era stata avviata nel 1944 da Carlo Cardazzo con la volontà di pubblicare raffinati volumi illustrati, stampare cartelle di litografie o di disegni, accompagnate da testi critici, destinate agli estimatori. Negli anni Settanta le raccolte di litografie e di disegni vengono sostituite da fotografie, a testimonianza dei mutati indirizzi della ricerca artistica che vedono un rinnovato interesse per la fotografia. La cartella in pelle nera Relation in space – 30 esemplari numerati e firmati – raccoglie sette fotografie in bianco e nero scattate da Mario Sillani Djerrahian (1940) per documentare “artisticamente” l’omonima performance eseguita da Marina Abramović e Ulay il 16 luglio 1976 ai Cantieri Navali della Giudecca in occasione della XXXVII Biennale di Venezia (all’interno della sezione Attivo curata da Tommaso Trini). Nella stessa occasione Paolo Cardazzo operò la registrazione completa della performance in video. Alle foto è allegata una “description of the action”, concordata con l’artista serba (come risulta da documentazione conservata in archivio Cardazzo), che si presta a contestualizzare le foto fatte da Sillani. La raccolta Relation in space permette di puntualizzare il ruolo della fotografia nel fissare oggettivamente alcuni aspetti della performance, offrendone una visione artistica, e non solo documentaria (delegata in questo caso alla registrazione video), che rimarrà nel tempo.