Olivetti ispira i giovani. Le ragioni della mostra Arte Programmata. Arte cinetica, opere moltiplicate, opera aperta, Milano 1962
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2531-9876/16340Parole chiave:
Arte Programmata, Olivetti, arte e industria, arte italiana del Dopoguerra, storia delle esposizioniAbstract
La mostra Arte Programmata. Arte cinetica, opere moltiplicate, opera aperta, inaugurata nel maggio del 1962 presso il negozio Olivetti a Milano organizzata da Bruno Munari e Giorgio Soavi, e presentata da Umberto Eco, rappresenta una prima riflessione sull’uso della tecnologia applicata all’arte nel momento iniziale di questa intersezione. Partecipano al progetto il Gruppo T e il Gruppo N oltre a Enzo Mari e lo stesso Munari. L’articolo contestualizza l'esposizione in un momento storico che segna le origini della cultura elettronica in Italia, mostrando come lo sviluppo tecnologico corra parallelo al fiorire di ricerche sperimentali nell'ambito artistico. Particolare rilievo viene dato al ruolo della Olivetti nell’indirizzare il pensiero degli artisti e dei curatori verso le esperienze più innovative che si andavano sviluppando nel campo dell’elettronica. Viene inoltre messo in evidenza il dialogo con l'approccio interdisciplinare dell'azienda che ha saputo generare una specificità di progettualità e di visione unica nel panorama internazionale. L'articolo intende indagare le origini italiane del fenomeno e l'effetto della cultura elettronica sulle arti visive nell’ambito di un più ampio dialogo tra arte, design, industria e innovazione.
Downloads
Pubblicato
Come citare
Fascicolo
Sezione
Licenza
Copyright (c) 2022 Maria Alicata
Questo articolo è soggetto a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 3.0 International License.