La partecipazione come campo allargato: conflitti, coesistenze e sconfinamenti nella pratica artistica di Aterraterra
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2531-9876/20254Parole chiave:
arte, agricoltura, attivismo, partecipazione, ibridazioniAbstract
Il presente saggio condensa le ricerche svolte negli ultimi anni attorno all’esperienza artistica del progetto palermitano di Aterraterra, fondato nel 2020 dagli artisti Luca Cinquemani e Fabio Aranzulla nell’intersezione tra coltivazione, attivismo e linguaggi artistici. Nel tentativo di definire criticamente le pratiche trattate, due momenti appaiono cruciali: il progetto/guerriglia Viva Menilicchi! del 2018, sviluppato dal collettivo Fare Ala e Wu Ming 2 nello spazio pubblico di Palermo, e la quindicesima edizione della rassegna documenta, curata da ruangrupa.
Nel corso della ricerca, l’esperienza partecipata si costituisce, prendendo in prestito la denominazione kraussiana, come un campo allargato generato dalla sovrapposizione di significati dovuta alla dilatazione dei suoi termini strutturali – artista, spazio, spettatori – non più sufficienti a esaurire il processo artistico. La fuoriuscita delle pratiche dalle cornici istituzionali, le relazioni inedite con le politiche neoliberali, l’interazione sempre più ricercata con la moltitudine, l’ibridazione delle pratiche e la progressiva compenetrazione nei discorsi delle comunità non umane rappresentano non solo le fondamenta del progetto di Aterraterra, ma costituiscono un approccio all’esperienza partecipata che individua nel conflitto e nella riconfigurazione di possibili coesistenze il suo punto di maggiore (ir)realizzazione.
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