Le fonti orali nella documentazione della socially engaged art: applicazioni e riflessioni teoriche a partire dal caso studio Contenuto Rimosso

Abstract

Il presente studio esamina la possibilità di incorporare la voce dei partecipanti nelle pratiche di documentazione della socially engaged art (SEA), utilizzando l’intervista come strumento per registrare e trasmettere narrazioni che riflettano la natura dialogica di queste esperienze. L’analisi si sviluppa a partire da alcune criticità riscontrate nelle pratiche documentarie correnti per cui da un lato, gli artisti faticano a tenere traccia dei processi partecipativi, situati e a lungo termine; dall’altro, la critica dispone di dati e testimonianze troppo spesso frammentari, mentre il dibattito teorico sul tema rimane marginale. In questo contesto, la documentazione tende a ridursi a fotografie, video o descrizioni del metodo, materiali raramente in grado di includere appieno la prospettiva degli stakeholder, protagonisti attivi del processo creativo e suoi principali destinatari. Lo studio propone, dunque, l’intervista come dispositivo epistemologico in grado di raccogliere punti di vista soggettivi, offrendo uno strumento per esplorare le intersezioni tra memoria personale, collettiva e pubblica nonché contribuendo a una più articolata storicizzazione delle pratiche SEA. A supporto di tale tesi, viene analizzato il caso studio Contenuto Rimosso, esperienza di arte comunitaria attivata da Chiara Trivelli nel 2012 a Lorenzago del Cadore. Attraverso un archivio composto da trenta video interviste, poi pubblicate, il progetto evidenzia come l'inclusione del punto di vista dei partecipanti costituisca un elemento centrale per una documentazione polifonica e partecipativa, capace di attivare la memoria collettiva e di ridefinire i confini dell’autorialità artistica.