Gesti di creazione. L’artista all’opera nei film processuali

Autori

  • Paolo Villa Università degli Studi di Udine

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2531-9876/9222

Parole chiave:

Film sull’arte, creazione, gesto, performance, Pierre Alechinsky

Abstract

Tradizionalmente, l’attività creatrice dell’artista è rimasta celata nel suo atelier. Il cinema ha però rappresentato fin dall’inizio del XX secolo un prezioso strumento per fissare gesti e processi del fare artistico. Nella più ampia cornice del documentario sulle arti figurative fiorito tra anni Quaranta e Cinquanta emerse a tal fine il film processuale, volto a documentare la genesi di un’opera d’arte realizzata davanti alla macchina da presa, offrendo così un essenziale contributo alla critica d’arte. Il presente saggio intende indagare la problematica relazione tra il film processuale e l’azione creatrice documentata. La prima parte è dedicata alla peculiare modalità dello “schermo-tela” adottata da alcuni registi negli anni Cinquanta per riprendere il pittore al lavoro, nella quale quadro e schermo, superficie pittorica e visione cinematografica finiscono per coincidere. La seconda si sofferma su un caso specifico (i film di e con l’artista belga Pierre Alechinsky) capace di illuminare e problematizzare lo stretto connubio che si instaura tra il gesto artistico e il processo filmico. Attraverso queste due riflessioni ci si interroga sulla reale possibilità di documentare oggettivamente il processo creativo e sulla natura performativa di qualunque azione artistica intrapresa davanti alla macchina da presa.

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Pubblicato

2019-03-17

Come citare

Villa, P. (2018). Gesti di creazione. L’artista all’opera nei film processuali. Piano B. Arti E Culture Visive, 3(2), 40–60. https://doi.org/10.6092/issn.2531-9876/9222