Il cromosoma B. Per una biografia culturale della definizione “B movie”

Authors

  • Giacomo Manzoli University of Bologna

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2531-9876/6511

Keywords:

b-movie, cinema

Abstract

Sulle pagine culturali del quotidiano La Repubblica, il giorno 31 gennaio 2016, è stata pubblicata una lunga intervista del caporedattore del settore, Antonio Gnoli, al regista Umberto Lenzi. L’autore di raffinati libri intervista (per lo più “conversazioni”) con alcune delle figure più influenti del panorama letterario e culturale europeo – da Bruce Chatwin a Edoardo Sanguineti, da Ernst Junger a Albert Hoffman – si relaziona con il regista di film come Agente 008 operazione Sterminio (1965), Spasmo (1974), Gatti rossi in un labirinto di vetro (1975), Il trucido e lo sbirro (1976) e Cannibal Ferox (1981) e così lo presenta: “Regista cult dei B movie italiani, sceneggiatore, scrittore. Dalla provincia toscana a Hollywood, l’autore italiano più amato da Tarantino si confessa”. La situazione e l’accumulo delle categorie utilizzate, esplicitamente o implicitamente, fanno pensare ad un vero e proprio cortocircuito tardo-postmodernista (l’Autore che omaggia il B movie come repertorio dal quale ha attinto i materiali della sua arte e così facendo lo eleva ad una sorta di B-1 o A-2 movie, legittimandolo culturalmente su base genetica, istituendo una parentela). A partire da qui, ovvero dall’uso che viene fatto, nei discorsi critici attuali, del concetto di “cinema di serie B”, si ritiene valga la pena provare a ricostruire le traiettorie della traslazione del termine “B movie” dal contesto d’origine, Hollywoodiano, nel quale è stato coniato, a quello italiano, dove ha assunto valenze assiologiche o puramente descrittive, dispregiative o elogiative, a seconda della contingenza simbolica nella quale è stato (e continua ad essere) chiamato in causa.

Published

2016-12-19

How to Cite

Manzoli, G. (2016). Il cromosoma B. Per una biografia culturale della definizione “B movie”. Piano B. Arti E Culture Visive, 1(1), 154–169. https://doi.org/10.6092/issn.2531-9876/6511