Niente paura di sovraffollamenti: pratiche espositive, fruizione e socialità in VR

Autori

  • Davide Da Pieve Université de Paris 8

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2531-9876/14307

Parole chiave:

Spazi espositivi VR, Pratiche curatoriali, Realtà simulata, Esperienza in realtà virtuale, Opere basate su software

Abstract

Le rinnovate modalità di interazione e le possibilità immersive date al fruitore dalle tecnologie VR hanno consentito la nascita di spazi espositivi artistici simulati, costruiti attraverso software digitali. Tali luoghi, aperti senza sosta, fruibili come video giochi e in parte nati da essi, da meno di dieci anni contribuiscono a rinnovare l’esperienza della pratica artistica ed espositiva. Lo studio intende riunire e mettere a confronto spazi espositivi digitali diversi tra loro, fondati da gallerie o team curatoriali indipendenti, tra cui Float, DiMoDa, Museum of Other Realities, per far emergere lo scostamento dalla rappresentazione del reale in favore di una rifondazione simulata. Verranno prese in considerazione principalmente le sperimentazioni di spazi espositivi browser o software-based in quanto luoghi che presentano un maggior numero di criticità. L’indagine si serve degli studi della cultura visuale, dell’estetica e della storia delle esposizioni, cercando di applicarli a questa nuova situazione, per comprendere le novità e gli aggiornamenti della pratica espositiva in VR; il mutato rapporto che l'opera d'arte intrattiene con lo spazio simulato; le implicazioni di esperienze che diventano individualistiche o parasociali e le rinnovate condizioni della fruizione a partire dall’assenza di affollamento di pubblico, finanche all’opportunità di avvicinarsi alle opere senza innescare allarmi e senza danneggiarle.

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Pubblicato

2022-02-03

Come citare

Da Pieve, D. (2021). Niente paura di sovraffollamenti: pratiche espositive, fruizione e socialità in VR. Piano B. Arti E Culture Visive, 6(1), 178–198. https://doi.org/10.6092/issn.2531-9876/14307