The missing future. Il museo alla prova della critica femminista di Griselda Pollock
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2531-9876/19621Parole chiave:
Museo, artiste, femminismo, museologia, critica d'arteAbstract
Autrice del seminale Vision and Difference (1988) Griselda Pollock è tra la voci più autorevoli della riflessione critica sulla rappresentazione e sulla presenza delle donne nell’arte e nella sua storia. Quello della studiosa britannica è un rigoroso percorso di ricerca attraverso le pratiche e le istituzioni dell’arte che nel museo ha trovato un luogo incandescente di confronto e di verifica per un pensiero che si dichiara “femminista” e “situato”. Encounters on the Virtual feminist museum (2007) è un’articolata cartografia della vasta indagine che Pollock da tempo conduce sull’istituzione museo e sulle sue dinamiche di esclusione e di integrazione, sui processi di feticizzazione e di costruzione della memoria che interessano l’arte delle donne, un itinerario critico che incrocia anche la questione dell’archivio e la figura dell’atlante. Avvalendosi di questa solida strumentazione teorica, Pollock ha quindi analizzato per singoli casi la ricezione del lavoro delle artiste e il loro destino museale: in questa direzione si muove, ad esempio, The missing future: Moma and modern women, testo pubblicato all’interno del volume collettivo Modern Women. Women Artists at the Museum of Modern Art (2010). Il saggio intende analizzare i nodi teorici della riflessione museologica femminista di Griselda Pollock e la sua influenza sul dibattito che oggi interessa il ruolo sociale e il valore etico, oltre che culturale, del museo.
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