Call for Papers: Sulle tracce del museo (2019-1)
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Il museo, inteso come sovradeterminato gadget urbano o come dispositivo in grado di celebrare l’inarrestabile processo di feticizzazione caratteristico della tarda modernità, ha vissuto alla fine del secolo scorso una stagione trionfale, contrassegnata non solo dal moltiplicarsi dei musei e delle stesse tipologie museali, ormai incalcolabili, ma anche da una crescente attenzione critica che ha notevolmente alimentato il dibattito e la produzione editoriale.
A fronte della crisi economica degli scorsi anni, che ha tra l’altro suggerito una maggiore cautela nel valutare gli effetti e gli eccessi dell’ipermuseismo, e smorzatisi gli entusiasmi per il marketing e per la comunicazione museali, oggi la riflessione sul museo sembra orientarsi ad una nuova apertura disciplinare. Un allargamento di orizzonti che non si esprime, banalmente, nell’ulteriore espansione dei possibili contenuti del museo, ma nel rapporto e nello scambio di metodi e prospettive che appartengono non solo al lavoro degli artisti e degli storici dell'arte, da sempre in dialogo con il museo e con le sue retoriche, ma anche ad ambiti di ricerca in apparenza più distanti e persino inattesi.
Dalla letteratura al cinema, dall’urbanistica alla filosofia, dalla storia sociale alle scienze naturali, dal teatro alla medicina, il museo è oggetto e soggetto di interpretazioni teoriche, di invenzioni e di realizzazioni concrete (una per tutte, il fortunato Museo dell’Innocenza firmato da Pamuk) che destabilizzano i limiti tradizionali del discorso e del ruolo dell’istituzione museale, evidenziandone la natura impura, felicemente delirante (Storrie).
Obiettivo della call è quello di provare a ricostruire, per frammenti e schegge, il palinsesto irregolare di proposte e di letture eterodosse di cui il museo è pretesto e protagonista, non sempre volontario, ricercandone le tracce ben oltre i confini, comunque porosi, della museologia, con una particolare attenzione alle ricerche e alle provocazioni nate nell’ambito delle più recenti pratiche artistiche e curatoriali.
I docenti, i critici e gli studiosi interessati potranno sottoporre alla valutazione del curatore del numero le proprie proposte, inviandole come allegato al seguente indirizzo di posta elettronica:
Per proporre un contributo si dovranno, inoltre, rispettare le indicazioni di seguito esposte, altrimenti esso non sarà accettato.
Come proporre un contributoEntro il 17 dicembre 2018 si dovrà inviare all’indirizzo redazione.pianob@unibo.it un file .doc comprensivo di un breve abstract (massimo 1500 battute, spazi inclusi), non più di cinque parole-chiave e una sintetica biografia del proponente, la cui valutazione sarà affidata ai curatori del numero. L’abstract, la biografia e le parole-chiave dovranno obbligatoriamente essere presentate, oltre che nella lingua originale del testo, anche in inglese. Una volta ricevuta conferma di accettazione dell’abstract da parte della redazione, si potrà procedere con la stesura e l’invio di un contributo monografico/saggistico, il quale non dovrà superare le 15/20 cartelle (30.000/40.000 battute, note e spazi inclusi). La stesura del testo, che potrà esser redatto in italiano, inglese o francese, dovrà essere uniformata alle norme redazionali della rivista. Tutti i contributi dovranno pervenire allo stesso indirizzo di posta elettronica sopra indicato entro il 15 aprile 2019, avendo cura di specificare nel corpo dell’e-mail di accompagnamento titolo del contributo e nome e cognome del proponente.
Ogni contributo che arriverà in redazione sarà sottoposto a procedura di double blind peer review, venendo inviato anonimamente a due referee. Se i giudizi dei due referee saranno in contrasto, i direttori decideranno (in dialogo con il curatore o i curatori) se assumersi la decisione di pubblicabilità o di invio a un terzo referee. La redazione contatterà gli autori per comunicare loro l’esito della valutazione. L’uscita del primo scaglione del numero è prevista per luglio 2019.
Per maggiori informazioni consultare Invio di una proposta.